“L’atto di volontà” di Roberto Assagioli


La lettura di cui parliamo questo mese è “L’atto di volontà” di Roberto Assagioli, medico psichiatra padre della Psicosintesi, un metodo che indaga il mondo interiore offrendo spunti di crescita e consapevolezza. Il libro parte dalla seguente riflessione: Nonostante l’uomo moderno abbia fatto passi da gigante nella tecnologia e in tanti aspetti della vita, come mai spesso appare incapace di gestire le proprie emozioni? Dove va a finire tutto il potere che sembra avere quando si parla di pensieri, impulsi, desideri? 

Riusciamo a creare connessioni sempre più incredibili attraverso internet e le nuove scoperte, ma cresce sempre di più il numero di persone con disagi psicologici: solitudini, ansie, fobie, stress.


Sembra che stiamo perdendo la connessione con noi stessi.

Con la psicosintesi, assagioli offre chiavi di lettura utili. In questo libro, in particolare, si racconta quanto sia importante riappropriarsi di quel centro volitivo che coincide con il nostro senso di identità, e che ci permette di essere in grado di sentirci capici di scegliere e agire nel mondo per il bene di noi
stessi, e non guidati da chissà quali forze interiori non desiderate (paure, idee, limiti).


In sostanza, si tratta di diventare padroni di se stessi, non più dipendenti da forze interne o esterne. Qualsiasi cosa ci capiti, qualsiasi sia il nostro stato d’animo o comportamento, dovrebbe essere qualcosa che sappiamo gestire, affrontare nel migliore dei modo senza esserne sopraffatti.


Con una mancanza di volontà arrivano prima o poi insoddisfazioni e sofferenze. Quando invece si scopre o si ri-scopre l’atto volitivo, accade qualcosa di bello e profondo: un risveglio delle nostre capacità, delle forze e di quel senso di presenza che ci rende artefici del proprio destino.


Dopo un’ accurata descrizione della funzione volontà in tutti i suoi aspetti, si trovano nel libro anche strumenti pratici per “allenarla “, in linea con tutte le più recenti scoperte delle neuroscienze che evidenziano la plasticità del nostro cervello e quindi la possibilità per ognuno di scegliere trama, musica e colori che prevalgano nel film della propria vita.

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